Intelligenza artificiale, predire il futuro ed altre applicazioni

Due delle tecnologie più affascinanti oggi sono l’intelligenza artificiale (AI, usando l’acronimo inglese) ed i blocchi concatenati, termine italiano pressoché inutilizzato per identificare la blockchain! Quanto sono applicate ed applicabili nel mondo del commercio? Evito accuratamente di rispondere alla seconda domanda, ovvero dove sono i limiti futuri. L’innovazione tecnologica non solo li espande facilmente, ma a volte li trasla in contesti talmente impensabili che ritengo sciocco dire con certezza dove si potrà arrivare. Concentriamoci invece su cosa abbiamo oggi e quali sono le potenzialità già presenti o al più dietro l’angolo.

Partiamo dall’AI, dal lontano 1956, data a cui si fa risalire la disciplina, ad oggi l’evoluzione è stata continua e significativa. Malgrado tanti progressi c’è ancora tanta strada da fare per comprendere a fondo gli usi pratici. Se veniamo al mondo del retail attuale l’intelligenza artificiale viene richiesta prevalentemente per alcuni motivi specifici.

Innanzitutto per analizzare i dati (big data) e fornire indicazioni previsionali sulle vendite. Fino a poco tempo fa ho lavorato con un’azienda che faceva uso di modelli matematici ed algoritmi AI per aiutare i retailer ad avere successo. Ad esempio per un mall negli Emirati Arabi aveva un’applicazione che lavorando sui dati delle carte fedeltà suggeriva delle offerte mirate che hanno aumentato le vendite suoi top spender. Più recentemente il focus si era spostato su come predire con alta accuratezza le vendite della settimana successiva. In Italia un accordo con un primario operatore telefonico permetteva di analizzare i dati del traffico locale di persone, chiaramente anonimizzato, insieme a previsioni del tempo ed altre informazioni statistiche. Il risultato? La promessa di stimare l’andamento del negozio nel breve periodo con una precisione molto accurata. L’azienda ahimè non c’è più, ma la richiesta da parte delle insegne è rimasta immutata!

Predire il futuro del resto è un desiderio che esiste dalla notte dei tempi ed uno dei maggiori testi classici cinesi è proprio l’I Ching!

C’è però altro che già oggi alcuni retailer fanno grazie all’AI, come ad esempio modificare l’assortimento. Se finora la GDO ha seguito offerte, deal speciali e scadenze dei prodotti, ora si pensa anche a stagionalità e analisi dei comportamenti per allestire gli scaffali, seguendo una strada che il mondo fashion ha intrapreso prima. Ed anche algoritmi per trovare il prezzo migliore da proporre!

Non è tutto! Con gli stessi principi per cui online posso suggerire dei prodotti in base allo storico di acquisto, oggi qualcuno ha iniziato a portarlo in negozio. Ad esempio una libreria offre la possibilità ai clienti di avere idee di acquisto sulla base dei libri favoriti indicati dal cliente in forma anonima. Quali altri applicazioni stanno arrivando? Lo lasciamo predire all’AI stessa? Nel prossimo mese parleremo di blockchain!