Il futuro di ieri spunto per quello di oggi?

Riportiamo ancora una volta lo sguardo indietro e parliamo di Coded Couture. Chi se la ricorda? Correva febbraio 2017 e sul web si moltiplicavano gli articoli che annunciavano, e spesso decantavano, questa app frutto di una partnership fra moda e dati per proporre una nuova linea di abbigliamento che spostasse (e di molto) l’asticella sul concetto di “fatto su misura”. Dove per “misura” non si intende solo la taglia, piuttosto lo stile di vita. L’app sullo smartphone oltre a raccoglie i dati della persona e registra lo stile di vita, come ad esempio 5 volte la settimana corre alla mattina, si sposta molto a piedi, mangia spesso fuori con gli amici, ecc… L’abbigliamento e gli accessori poi proposti sarebbero stati personalizzati sulla base di questa mole di dati e altri contestuali al momento e all’occasione (cena di gala, lavoro, tempo libero), al luogo ed alle condizioni meteorologiche. Proposta dalla casa svedese Ivyrevel (H&M) in partnership con Google.

Sono passati più di 5 anni e di questo progetto non vi è più traccia, almeno non che io riesca a trovare. Come mai? Troppo futurista? Troppo difficile da realizzare? O forse troppo invasivo per la privacy dei clienti?

In tutta onestà non lo so, certo è che ognuna delle motivazioni sopra è superabile. Il futuribile diventa ogni giorno più probabile, le difficoltà vengono superate dall’innovazione, rimane il punto dell’invasività. Ad oggi il mercato ci ha dimostrato che gli utenti sono generalmente ben disposti a cedere le proprie informazioni in cambio di servizi di cui percepiscono il valore. Allora spazio alla fantasia!

Perché non immaginare una app che personalizzi la mia lista della spese in base a dei parametri forniti dal cliente, al suo comportamento ed a fattori circostanziali? Ad esempio potrei scegliere un regime dietetico, un obiettivo da raggiungere ed i miei parametri fisici. A questo punto ogni settimana l’app potrebbe indicarmi una serie di menu e creare la lista della spesa scegliendo ingredienti e quantità in funzione della mia attività fisica registrata, dei dati biometrici forniti dalla mia bilancia, del tempo e di altri dati ancora. Oppure potrebbe suggerire una dieta legata all’umore che registro in un diario? O perché no, scegliere aromi per vaporizzatori e cosmetici allineati con la mia aromaterapia del momento? La fantasia qui non ha limiti: mangio fuori casa durante la settimana? Ecco che se al lunedì metto nel carrello un prodotto facilmente deperibile (letto con il barcode dalla app) potrebbe propormi un’alternativa a più lunga scadenza nel caso il consumo sia previsto nel weekend.

I clienti sarebbero felici di farsi profilare e conoscere così a fondo per ricevere consigli mirati per la propria spesa? Chi potrebbe avere la credibilità per farlo, l’insegna o un’azienda del mondo dei dati come Google o Apple?