….domani sì (come lo sconto al bar una volta)!
Chi non ricorda i cartelli “oggi non si fa lo sconto, domani sì” appesi dietro al bancone dei bar?
Mi sono ritornati in mente pochi giorni addietro a causa di un episodio abbastanza comune. Con una collega sono ospite in una struttura multi-uffici e ci viene offerto il caffè. Andiamo nell’area comune dove vi sono le vending-machine e il nostro anfitrione tribola con la app che serve per pagare le bevande. Non ricordo il problema preciso, se di app, di connessione o altro, ci vuole qualche minuto… poi alla fine con le monetine si risolve tutto.
Una tecnologia non ancora completamente pronta quella delle app per pagare i distributori automatici? Probabilmente no, almeno nel senso più esteso soprattutto quando pensiamo al commercio di largo consumo. Sistemi ostici, lenti o anche solo complicati sono un deterrente alle vendite. Se la stessa cosa fosse successa in un bar il cliente potrebbe uscire o non tornare (“andiamo a prendere il caffè, ma non in quello all’angolo che ci vuole tanto per pagare e c’è sempre la coda”).
Per questo motivo nei negozi non c’è così tanta tecnologia come i produttori di tale soluzioni pensano sia naturale. Se l’innovazione non funziona alla perfezione il rischio è la mancata vendita!
I motivi per cui ciò avviene possono essere diversi. Quando lavoravo nel mondo del cablaggio strutturato si scherza che FTTD (la fibra ottica direttamente sulla scrivania degli utenti) sarebbe arrivata in 5 anni, e che lo si affermava da 15 anni! Erano fine anni ‘90, oggi alle nostre postazioni abbiamo cablaggi in rame o navighiamo grazie al Wi-Fi (ma fra 5 anni…). Perché? Non ci sono mai stati i presupposti, la fibra è troppo cara e nel frattempo le soluzioni tradizionali miglioravano continuando a spostare in la l’asticella e conseguentemente il punto di rottura in cui conviene adottare la nuova tecnologia.
Molto prima avevo lavorato ad un progetto (Telequì) che prevedeva l’installazione di computer fuori dalla barriera casse dei supermercati collegati a più schermi distribuiti all’interno del negozio. Questi computer erano ospitati in un mobile, vagamente simile ad un videogioco dell’epoca, dove i clienti avrebbero potuto interagire con le marche, ad esempio verificando in diretta la vincita di un concorso ad estrazione. I monitor distribuiti dovevano trasmettere informazioni pubblicitarie contestuali e magari interrompersi per segnalare che alla cassa 6 un fortunato clienti aveva vinto l’autovettura in palio con il panettone! Non partì mai davvero. Come mai? Credo fosse troppo avanti con i tempi, troppo complicato da digerire ed apprezzare per sia per le insegne della GDO che per i brand di largo consumo. Ciò malgrado i prototipi fossero perfettamente funzionanti. Anche perché si tratta di oggetti che sottraggono spazio commerciale, devono quindi rendere più del mero scaffale che sarebbe stato al loro posto.
Il fine ultimo di ogni punto vendita è insito nella parola stessa: vendere. La tecnologia deve fornire un chiaro saldo positivo per essere adottata.
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