L’intelligenza artificiale è quando il tuo computer fa qualcosa di stupido, l’intelligenza naturale è quando sei tu a farlo.

Battute a parte i prossimi mesi dovrebbero vedere un forte aumento nel settore retail dell’uso dell’intelligenza artificiale (AI, acronimo dall’inglese).

Se è scontato prevederlo, più difficile è immaginare quali delle tantissime applicazioni possibili saranno le più gettonate.

Dei chatbot ne abbiamo già parlato un anno fa; questi strumenti evolveranno comprendendo meglio le domande dei clienti e diventando più conversazionali nel rispondere. Soprattutto più utili, visto che fino ad oggi spesso non è stato così. Rimanendo sul tema dell’assistenza al consumatore credo che diventerà interessante quando si potranno fare richieste più destrutturate, sia grazie al linguaggio naturale che usando immagini. Perché non mandare la foto di un ambiente e il bot suggerisce un arredamento? O la foto di un outfit e vengono suggeriti capi o accessori in quello stile? Se può sembrare qualcosa di molto futuristico consiglio di provare Dall∙E, un cugino di ChatGPT, in grado di generare immagini riconoscendo il testo fornito e sottolineo generare, non ricercare (l’immagine nel riquadro proviene da esso). Nell’ipotesi precedente l’AI deve limitarsi a leggere dalla nostra immagine gli elementi essenziali e cercare all’interno del nostro catalogo i prodotti che meglio hanno le caratteristiche richieste.

Un altro ambito dove prevedo uno sviluppo è quello della personalizzazione dell’esperienza soprattutto nella componente digitale del rapporto con il cliente (app dell’insegna, sito web, ecc…). Integrandosi con i programmi di loyalty sarà possibile creare messaggi, promozioni e percorsi d’acquisto più individuali, laddove oggi si ricorre a più generici cluster di clienti. Qui l’AI non solo aiuterà le insegne a fornire suggerimenti ad hoc, ma anche a scegliere il canale di comunicazione ed il momento migliore per farlo.

Nell’ambito dei pagamenti, ma anche del self-scan, ci sarà una maggior capacità di identificare le frodi. Inoltre già oggi ci sono sistemi video in grado di segnalare comportamenti anomali che richiedono un controllo.

Per chi si occupa di strategie e marketing ci sarà un supporto maggiore nel costruire modelli predittivi di vendita e si parla anche di Smart Pricing istantaneo. Lo stesso varrà per l’ottimizzazione della supply chain, degli assortimenti e così via.

Quale di queste applicazioni marcerà più velocemente? Dipenderà dagli sviluppi tecnologici e dal tasso di adozione da parte dei retailer. Due fattori che la mia intelligenza naturale non riesce ancora a stimare con precisione!

Saremo dunque sommersi dalla tecnologia? Non così tanto, e non subito. come vedremo il mese prossimo.