Oggi è già il post-pandemia oppure ci sarà una crisi di rigetto
Ce lo siamo già chiesti anche su queste colonne, come sarà il dopo covid per il retail? La domanda non è semplice, perché innanzitutto non sappiamo prevedere l’aspetto sanitario. Quali misure igieniche rimarranno e per quanto si protrarranno nel tempo? Nessuno in questo momento può dirlo. Al momento in cui scrivo la situazione sta migliorando, la campagna vaccinale è in corso, e le restrizioni stanno lentamente allentandosi. I dati Eurostat parlano di volumi di vendite EU pari al 101,6% rispetto al pre-covid (vedi riquadro). I negozi riaprono, ma i clienti che rientrano sono gli stessi? E anche le insegne come si sono modificate in questo periodo?
Partiamo dai clienti, avevamo visto recentemente come sia aumentata la propensione ai pagamenti digitali, con le conseguenze già dibattute sulle opportunità anche di fidelizzazione che ciò consente. Hanno cambiato orari e luoghi di acquisto, vuoi perché lo smart-working li ha allontanati dai centri direzionali e dalle città, vuoi perché le aperture limitate li hanno forzati a modificare le loro abitudini di acquisto. Quanti di questi comportamenti obbligati smetterà di essere tale domani? Ovvero se oggi non vado al centro commerciale perché posso farlo solo nei fine settimana (al momento chiusi), poi tornerò lì o manterrò le mie nuove abitudini di acquisto comunque?
Di tutti questi punti il più importante è secondo me l’aumento degli acquisti online in moltissime categorie merceologiche. Post-covid questa quota di acquisti ritornerà in parte nei punti vendita fisici o meno, o addirittura incrementerà?
Non abbiamo la bacchetta magica per predirlo! Proviamo a guardare ora cosa stanno facendo ile insegne. Una recente analisi dell’Osservatorio sull’innovazione digitale del Politecnico di Milano condotta sui primi 300 retailer per fatturato può fornire degli spunti interessanti. Oltre due terzi di essi hanno lavorato per ottimizzare i processi verso l’omnicanalità e quasi nove su dieci hanno fatto investimenti logistici a tale scopo. Circa metà di essi ha assunto nuovo personale per le vendite online, ed altrettanti hanno allocato risorse allo sviluppo di app e sistemi di messaggistica digitale. Questi investimenti sono strutturali e rimarranno presumibilmente anche dopo. Altri come i termoscanner o i sistemi di prenotazione e gestione accesso al negozio sono temporanei? Quanto rimarrà di ciò lo diranno i clienti e la contingenza medica.
E cosa dicono invece le insegne? Come immaginano il futuro di con le incertezze di quanto “post” epidemia sarà? Lo scopriremo presto, in questi giorni il Digital Club Retail sta conducendo un’indagine su invito su un ampia base di aziende, dalle mono-marca ai multi-marca per sentire il loro polso. Vogliamo capire non cosa è successo fino ad oggi, ma come si immaginano il domani, gli scenari ed il peso del negozio sull’omnicanalità. Quali saranno le tecnologie su cui puntare per cogliere le opportunità del nuovo all’orizzonte? Poiché tutti i dati anonimizzati saranno condivisi con i partecipanti sarà anche un’occasione di confronto con i colleghi.
Quando sarà terminata commenteremo i risultati aggregati su queste pagine!
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