Sfide continue per il retail: giocare con la disruption e trarne vantaggio
Il mondo del retail sembrava così solido e immutabile, con i suoi negozi di quartiere e i grandi mall pieni di gente. Poi, all’improvviso, è arrivato l’online a scombinare tutto. Prima qualche curioso che faceva piccoli acquisti su quei siti un po’ naif, poi la bomba Amazon che ha rivoluzionato il concetto stesso di shopping. “Addio negozi!” si gridava, certi che presto sarebbero rimasti solo cimeli di un passato lento e faticoso.
Lo smartphone ha amplificato questo effetto, dando la possibilità al cliente, o non più tale, di controllare già nel punto vendita recensioni, concorrenza o la possibilità di comprare online ad un prezzo più basso.
Ma le insidie non erano certo finite! Come un ospite inatteso e sgradito, è piombato il Covid a sconvolgere di nuovo ogni certezza. Chiusure, lockdown, supply chain interrotte: il retail si è ritrovato in un film già visto ma molto peggiore. Ancora una volta adattarsi o soccombere.
Tecnologia e pandemie non sono gli unici elementi disruptive, le guerre sono un’altra fonte di problemi per il mondo del commercio, anche se chiaramente neanche comparabile a chi le vive in prima persona. I conflitti portano aumenti del costo dell’energia, della produzione dei trasporti fino a creare sconquassi nella supply chain.
Ogni volta la sfida è reagire a qualcosa di imprevisto. Il mondo moderno frenetico, volatile fa sì che questi eventi arrivino ad una velocità sempre maggiore e con effetti sempre più dirompenti. Nel lungo periodo gli effetti però sono quasi sempre positivi.
L’online ha portato la multicanalità e la possibilità per i brand di arricchire l’esperienza di marca al di fuori del negozio e di fidelizzare con un rapporto più interattivo prima e dopo l’acquisto stesso. Il Covid ha fatto nascere una serie di servizi a distanza ed incrementato la consegna a domicilio. Infine tutti i rincari spronano a cercare efficienza lungo tutta la filiera produttiva tagliando costi superflui e ottimizzando i processi. I problemi con il tempo magari scompaiono ma i benefici restano.
Questo nel Digital Club / Retail ci ha spinto a pensare se provare a giocare ad anticipare eventi non programmabili, non possa spingere a sviluppare nuove idee, cogliendo il vantaggio senza il danno prima. Quali scenari ipotizzabili possono obbligare il mondo retail a pensare a nuove soluzioni in maniera creativa? E quali di queste idee possono influire sulla produttività e sulla profittabilità anche prima, o anche senza, che l’evento disruptive si sia manifestato?
Non sarebbe bello sviluppare una strategia multicanale senza aspettare che arrivi Amazon sul collo? O offrire nuovi servizi a casa dei clienti, senza che a questi sia necessariamente impedito di uscire?
Ecco allora l’idea di creare carte da gioco ed allestire tavoli di confronto per sviluppare queste idee. E su queste colonne daremo riscontro dei risultati. Per idee o partecipare al progetto paolo@digital-club.it
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